Cosa si può fare per non dimenticare? Continuare a raccontare, e mantenere una memoria storica preziosa. Per questo il 27 gennaio alle 20 ci ritroveremo con Vera Issel, per leggere alcuni estratti accompagnati dal suo violoncello.
Vera ci racconta di sé:
Faccio la violoncellista, anche se la mia vita musicale è stata molto travagliata.
Nasco come violinista, ma nel corso degli anni mi sono trovata a suonare: la viola, la viola da gamba, l’arpa ed infine il violoncello.
Da circa quindici anni soffro di una patologia chiamata “distonia focale del musicista”, una malattia di tipo cognitivo, inserita tra le malattie cosiddette “rare”( poichè non si è ancora giunti alle motivazioni che la scatenano).
E’ una patologia invalidante, che “blocca” l’arto colpito, (nel mio caso la mano sinistra) creando irrigidimento muscolare, spasmi, chiusura delle dita e in alcuni casi, dolore.
Nel 2010 mi sono trovata costretta ad abbandonare la musica; poi circa quattro anni fa ho ripreso a suonare l’arpa e a Dicembre dello scorso anno, il violoncello è tornato nella mia vita.
Attraverso un percorso spirituale e fisico (ancora in atto), da due anni a questa parte, mi sono riappropriata della musica, anche se ovviamente, non suono più il violoncello in maniera “classica”.
Per il momento ho riacquistato l’uso dell’indice e del medio della mano sinistra, spostandomi sulla tastiera del violoncello esclusivamente con queste due dita.
Ovviamente ho rinunciato all’esecuzione di brani da orchestra, dedicandomi solo ed esclusivamente all’improvvisazione e all’esecuzione di brani da me composti.
Il mio progetto principale si chiama “Shemà Israel” (ascolta Israele) dove unisco improvvisazione violoncellistica, ai canti della tradizione ebraica.
Definisco la mia musica “meditativa” poiché i suoni gravi del violoncello entrano nell’animo dell’ascoltatore, portandolo a vivere una esperienza di trasmutazione emotiva.
Vera accompagnerà letture dedicate alla Giornata della Memoria scelte e recitate dai librai.
Visto l’orario, per chi vuole è possibile prenotare un tavolo per mangiare qualcosa prima dell’evento.
L’evento è libero e gratuito, ma se volete potete prenotare il vostro posto.